Raccontare la verità, gridarla, senza fraintendimenti.

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Sessanta minuti di un monologo complicato, forte, doloroso, recitato a un ritmo intensissimo, da cui lo spettatore risulta rapito, catapultato in un’altra epoca e al tempo stesso inchiodato alla sedia.

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Si ripercorrono le tappe della tragedia umana e giudiziaria di Palmina Martinelli, la 14enne fasanese uccisa nel 1981 e che sembra, ancora oggi, un peso per i tribunali di questa nazione.

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Una storia che ancora si sussurra, che non si può ancora urlare e definire conclusa oggi, a quasi quarant’anni dai fatti.

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Si parlerà di un Pubblico Ministero instancabile, Nicola Magrone, si parlerà di una silente e nascente criminalità organizzata pugliese e di giudici compiacenti, si parlerà di un processo che sfocia nel paradosso e di una sentenza incomprensibile. Perché, per dirla con le parole del pubblico ministero di allora, “le aule di giustizia non sempre si meritano quell’encomio solenne, quell’adulazione continua, quell’ammirazione. Perché le aule di giustizia sono anche luoghi dove si commettono estremi atti di IN-GIUSTIZIA”.

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Perché in questo monologo, dopo tanti anni, si faranno nomi e cognomi ...

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Lo spettacolo ha ricevuto per meriti sociali ed artistici il Patrocinio del Comune di Modugno, contribuendo in maniera sostanziale all’intitolazione di piazze e giardini in tutta la Puglia a Palmina Martinelli e alla ricusazione da parte della Corte di Cassazione di Roma della richiesta di archiviazione delle indagini giunta dal Tribunale di Brindisi.

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Ha partecipato al Roma Fringe Festival 2016 ricevendo la Nomination come Miglior Drammaturgia del Festival.

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Barbara Grilli ha vinto come miglior attrice per questo spettacolo il Premio Internazionale Martucci 2016 e il Premio Miglior Attrice “Teatro d’Inverno” 2017.